venerdì 9 novembre 2012

Recensione di A lollipop or a bullet di Kazuki Sakuraba e Igua Sujimoto

A lollipop or a bullet è un manga in 2 volumi scritto da Kazuki Sakuraba (Gosick) e disegnato da Igura Sujimoto (Variante, Summer Wars) pubblicato in patria da Kadokawa Shoten nel 2007 e proposto in Italia dalla Planet Manga.


La storia è tratta dal racconto "Sugar Candy Bullets Can’t Pierce Anything" e parla di due ragazze di circa 13 anni Nagisa Yamada e la sua nuova compagna di classe Umino Mokuzu. La prima è una ragazza realista e  annoiata della vita monotona, piatta e priva di interesse di tutti i giorni e aspira, una volta concluse le scuole medie, di iscriversi all'accademia militare (aspirazione parecchio inconsueta per un ragazzina di 13 anni). La seconda invece è parecchio stramba, si esprime con dei concetti a dir poco assurdi ed è fermamente convinta di essere la principessa delle sirene. I primi momenti tra le due non sono dei migliori, Nagisa è una ragazza riservata e introversa, ama passare molto tempo da sola e da pochi anni, dopo la morte del padre si è ritrovata a sostituire la madre, perennemente al lavoro  per necessità economiche nel suo ruolo, cucina, fa le faccende domestiche e cura il fratello maggiore ormai del tutto trasformato in un Hikkikomori, Umino al contrario si mostra come una ragazza bizzarra perennemente incollata a Nagisa nel tentativo di farla diventare sua amica, ma le sue azioni sono solo un mascheramento per la grande sofferenza che in realtà essa prova dentro. Proseguendo con la storia le due ragazze impareranno a conoscere vari lati della loro personalità e a condividere in solidarietà la tristezza che le attanaglia, anche se, come scoprirà in seguito Nagisa, il dolore di Umino è di gran lunga superiore a quello che fino ad adesso lei pensava di aver patito aggravato anche dalla condizione fisica della sua compagna.



Questa mini serie è catalogata e pubblicata come shonen ma io mi sento di dire che potrebbe essere benissimo considerata come seinen perché le tematiche trattate non sono propriamente indicate, secondo me, a un lettore molto giovane (considerate che la fascia d'età degli shonen va da quella scolare a quella adulta appena raggiunta) che potrebbe di conseguenza rimanerne piuttosto impressionato. L'autrice infatti propone una storia ingannevole ai primi tratti, l'inizio dell'amicizia tra due ragazze potrebbe essere la stesura di qualsiasi manga a tematica scolastica, anche uno shoujo a voler vedere, ma poi la storia viene condita man mano con piccoli particolari che ci fanno capire fin da subito che l'obbiettivo finale è mostraci qualcosa di decisamente più grave e tragico.  I lividi decisamente evidenti che ricoprono il corpo di Umino sono un chiaro segno che la ragazza subisce dei maltrattamenti, delle percosse dal padre all'apparenza un magnifico divo della musica ma in realtà decisamente più folle e scellerato. L'autrice si concentra molto sull'introspezione dei personaggi per cercare di far capire al lettore perché i personaggi si comportano in un certo modo e compiono determinati gesti ma non si risparmia certo sulla crudezza e il gravante peso di certe scene, che risultano decisamente raccapriccianti. Non può certo essere definito un titolo allegro, l'apparenza può ingannare, e non viene lasciato spazio al dubbio, viene posta una fine chiara e definitiva alla storia.


Parlando dei disegni della Sujimoto, bisogna dire che sono decisamente gradevoli, ben caratterizzati con un buon uso delle ombreggiature. Inoltre seguono molto bene l'andamento narrativo della Sakuraba, le espressioni del visto in certi punti parlano più che le parole e i momenti di pausa in certi dialoghi (dato talvolta dall'inserimento di una vignetta del paesaggio rurale) riescono a mantenere una buone dose di suspance e fibrillazione.


Non è un titolo che consiglierei a tutti, se volete avvicinarvi a una lettura simile, fatelo in un momento di tranquillità, con la mente sgombra da varie preoccupazioni e considerate di non trovarvi davanti a una storia allegra, dovete saper reggere bene il dramma totale dell'opera. Inoltre, benché la lettura sia piuttosto scorrevole soffermatevi leggermente di più su certi dialoghi e certe scene per poter gustare a pieno la sottigliezza di certi concetti.

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