sabato 19 gennaio 2013

Recensione: Virtus di Gengoroh Tagame

Virtus è un bara manga di Gengoroh Tagame, pubblicato in patria nel 2007 dalla Ookura Shuppan. Nel volume originale giapponese sono presenti anche alcune one-shot che nell'edizione italiana proposta da Renbooks sono state scorporate probabilmente su esplicita richiesta dell'autore che ha seguito passo per passo la realizzazione dell'albo fornendo i materiali.


Tagame è un autore abbastanza famoso nell'ambito dei bara manga, specialmente per la sua propensione ad incentrare nei rapporti sessuali tra i suoi personaggi le pratiche S&M e fetish. La sua narrazione, così come i suoi disegni colpiscono fortemente il lettore per l'intensità della violenza, dell'erotismo e dell'impatto psicologico che i suoi personaggi subiscono. Un modo di porsi completamente privo d’inibizioni che potrebbe all'inizio far storcere il naso alla maggior parte dei lettori. Io stesso ammetto che le storie dell'autore non sono propriamente tra le mie predilette del genere, tuttavia Tagame mantiene una certa compostezza e fedeltà in quello che propone che mi hanno fatto col tempo scoprire aspetti del suo stile che posso dire di apprezzare e non mancherò certo di parlarvene nelle prossime righe.



Veniamo alla trama, la storia di Virtus è posta in un periodo storico ben preciso ovvero durante la fiorente ascesa dell'Impero Romano. In particolare l'autore riduce l'area d’interesse al Ludus ovvero la scuola in cui i Gladiatori temperavano il loro corpo e il loro spirito sotto la supervisione del Lanista, il loro padrone. Un'ambientazione certamente non casuale, il periodo storico, la cultura del popolo e la dura realtà della schiavitù sono tutti elementi che hanno permesso all'autore di giocare con le caratteristiche che l'hanno reso famoso. Il primo atto si apre con l'arrivo nel ludus di Gaius un giovane uomo reso schiavo e destinato ad allenarsi strenuamente come gladiatore per combattere e sopravvivere oppure arrendersi e soccombere. Gaius sembra notevolmente propenso a seguire l'ultima strada, infatti, completamente privato della voglia di vivere non s’impegna negli allenamenti e rischia di essere scartato ancora prima di disputare il suo primo incontro nell'arena. Tuttavia la vita di Gaius non è lasciata alla sua triste commiserazione al contrario l'uomo è avvicinato da Crescens il giovane campione del suo stesso ludus che approfitta della sua condizione di novellino per abusare sessualmente di lui. Man mano che gli stupri continuano in Gaius comincia ad accendersi un ardente desiderio di vendetta che lo spinge a impegnarsi per poter un giorno fronteggiare Crescens nell'arena e ucciderlo. Parallelamente alla vendetta in Gaius cominciano ad affiorare anche altri sentimenti che non riuscendo a giustificare cerca di reprimere, alimentati dal comportamento sempre più imprevedibile e anomalo di Crescens nei suoi confronti, comportamento che seppur le ragioni di Crescens io trovi poco ortodosso sarà giustificato dallo stesso verso la fine. Ho apprezzato nella complessità la storia perché nonostante la violenza sessuale e psicologica la faccia quasi sempre da padrona nelle opere di Tagame ha portato a una fine che può anche essere considerata romantica. Tutto il dolore e le lacrime che hanno intriso le pagine fino all'atto finale sono stati in qualche modo giustificati.


Parlando dei disegni, la prima cosa che apprezzo dell'autore è che rimane fedele al genere per il quale produce. I bara manga sono principalmente fumetti realizzati per lettori maschili gay realizzati da autori generalmente dello stesso orientamento sessuale. Di conseguenza i ruoli dell'attivo e del passivo vengono sì giustamente mantenuti ma è completamente eliminato l'aspetto femmineo del partner passivo solitamente molto accentuato invece negli Yaoi. Abbiamo uomini il cui corpo è scolpito dall'allenamento, la barba ricopre in parte o totalmente il viso e i peli sono lasciati su alcuni per accentuare la mascolinità degli stessi. Di conseguenza i personaggi di Tagame possono essere definiti affascinanti? sì, che si tratti del violento stupratore, del master fasciato dei suoi abiti di pelle o del povero malcapitato che dovrà subire essi mostreranno un fascino maschile difficilmente proponibile da altri autori del genere. Gli sfondi forse sono quelli lasciati un po' a se stessi, benché in certi punti l'autore non rinunci a elementi caratteristici e specifici del luogo nel quale colloca la storia si concentra principalmente sulla figura umana anche con un grande considerazione delle espressioni del volto che per Tagame vanno di pari passo con le sensazioni del corpo.


In conclusione come titolo è da consigliare? personalmente ritengo di sì, soprattutto a chi si avvicina a questo autore per la prima volta, dal momento che più avanti si verrà in contatto con elementi decisamente più delicati da affrontare Virtus è un buon inizio per avvicinarsi a un lato un po' più rude e schietto della sessualità nei bara manga.

3 commenti:

  1. interessante recensione ma lascio questo genere di letture a voi maschietti, una fanciulla delicata come me subirebbe un trauma davanti a una roba simile XD

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  2. Non sia mai che io voglia sconvolgere la tua psiche proponendoti letture poco ortodosse XD
    Bando agli scherzi, apprezzo la tua sincerità e trovo giusto che ognuno scelga liberamente le proprie letture. Come infatti ho puntualizzato Tagame non è propriamente il mio autore prediletto del genere poiché utilizza sfaccettature e espedienti decisamente molto forti per narrare le sue storie. Virtus lo considero un buon punto di partenza per questo filone narrativo, ma resta sempre legato al peculiare stile dell'autore.

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  3. Io sono una ragazza ma mi piace molto il genere. Tuttavia il tipo di storie che presenta Tagame di solito non mi piace, perchè è veramente estremo (ci sono spesso scene di tortura molto massacranti). Questo titolo invece mi è piaciuto, perchè presenta una storia d "amore" e non è troppo esagerato

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