sabato 11 ottobre 2014

Recensione "END" di Barbara Canepa e Anna Merli

Cover dell'edizione francese
END è un fumetto occidentale nato dalla collaborazione tra due artiste italiane, Barbara Canepa (Sky Doll, W.I.T.C.H. e Monster Allergy) e Anna Merli. Il primo volume di quella che dovrebbe essere una trilogia si intitola Elisabeth (da qui la lettera E del titolo) e la sua prima apparizione avviene in Francia nel giugno del 2012 da parte dell'editore Soleil Éditions. In patria francese il volume fa parte della Collection Métamorphose una linea curata dalla stessa Barbara e Clotilde Vu che propone tutta una serie di pubblicazioni che vanno dai libri per bambini alle vere e proprie storie a fumetti. Tutte le pubblicazioni di questa collana sono accomunate da temi abbastanza simili e atmosfere tipicamente fantasy a metà strada tra le favole e il mondo dei sogni. Bao Publishing ha curato e pubblicato nel novembre del 2012 la versione italiana di questo volume, in un edizione di tutto rispetto, copertina rigida con effetti a rilievo verniciati lucidi, pagine interamente a colori stampate su carta semi lucida di ottima grammatura.


Elisabeth sviene dopo la cerimonia
Nei pressi di un collegio femminile retto da un gruppo ecclesiastico di suore in un luogo imprecisato si sta tenendo un funerale in onore della giovane alunna Elisabeth, morta di causa imprecisata e misteriosa alla candida età di soli 13 anni. Dorothea la sorella maggiore della piccola Elisabeth insieme ai propri genitori piange con estremo dolore la perdita e tutte le altre alunne e l'intero corpo docente dell'istituto si uniscono nel suo dolore. Tuttavia c'è qualcosa di veramente strano e incredibile in questa cerimonia, infatti la stessa Elisabeth ne sta assistendo. Del tutto invisibile agli occhi dei presenti, quasi come se fosse già uno spirito errante Elisabeth è sconvolta da quello che vede e ignorando la sua condizione non riesce a concepire come mai gli altri la stiano piangendo. Ben presto la scena si sposta in un altro luogo, che più tardi verrà identificato come la antica riserva di caccia dell'istituto. In questo fatiscente e lugubre complesso vive un'ormai consapevole e sempre più malinconica Elisabeth in compagnia dei suoi tre piccoli amici, animali che hanno subito per cause sconosciute una mutazione genetica. Napoleone è un gatto le cui zampe sono code di serpente corallo, Ulysse è un pipistrello dalle zampe di gallina e Leonardo è un incrocio tra un rospo e un girino ma dal comportamento da aracnide. Elisabeth è consapevole di non essere più un essere umano ma non è nemmeno a conoscenza di cosa possa essere diventata. La sua esistenza è racchiusa in questo luogo senza tempo dove la sua fanciullezza non viene mai intaccata e la sua volontà è imprigionata. Altro inquietante particolare della sua nuova esistenza è la sua capacità di causare la morte involontaria di un essere vivente semplicemente toccandolo con le mani, motivo per il quale porta sempre degli spessi lacci di tessuto avvolti intorno alle mani quasi a formare dei guanti. Passare il resto delle sue giornate rinchiusa nella riserva passeggiando tra la vegetazione e i monumenti funebri sta diventando davvero insostenibile per lei ed è arrivato il momento di andare in cerca di risposte. Il suo più grande desiderio è quello di poter incontrare nuovamente, anche solo per una volta l'amata sorella Dorothea ma la strada verso di lei potrebbe essere irta di rischi e pericoli, inoltre un mistero sempre più fitto sta emergendo intorno all'istituto. Quali segreti si celano dietro al personale dell'istituto e la stessa Dorothea ne fa forse parte?

Elisabeth e Napoleone
END è un'opera veramente difficile da analizzare, non è una comune storia dai toni cupi e atmosfere gotiche è più come un'enorme parentesi aperta sulla rapporto tra vita e morte. La morte prematura e la condizione particolarmente ignota nella quale verte portano Elisabeth ha provare una serie di sensazioni e sentimenti contrastanti, sebbene goda della compagnia dei suoi sovrannaturali amici la ragazza è impregnata di uno schiacciante senso di solitudine che la portano a cercare rifugio nella sua certezza di essere ancora viva, certezza che dimostra uno strabiliante attaccamento alla vita. La solitudine della protagonista viene anche accentuata dal suo misterioso e inquietante potere di conferire la morte a qualsiasi essere vivente essa tocchi. Come una piccola mietitrice dal viso di bambola Elisabeth si tiene distante dalla vita e questo non aiuta il suo desiderio di ristabilire un legame con essa. E' straziante vedere la protagonista soffrire per non poter più tenere tra le mani un piccolo pettirosso senza il terrore di poterlo accidentalmente privare della sua linfa vitale. Quante piccole cose molte volte non si apprezzano pienamente nella vita ma si rimpiangono poi così amaramente nella morte, solamente che nella maggior parte dei casi non viene dato il tempo necessario per potersene accorgere. Parlando delle ambientazioni devo dire che tutto il volume presenta scenografie parecchio accattivanti e fatiscenti, dotate di un grande fascino. Le strutture dallo stile gotico con i loro particolari marmorei e i vetri minuziosamente dettagliati conferiscono eleganza e uno charme decadente ma romantico. Data la particolare predisposizione del racconto al concetto della morte sono presenti nelle tavole riproduzioni di mausolei riccamente decorati con statue angeliche e alcuni elementi dell'iconografia classica antica come per esempio le lapidi a forma di croce celtica.

Per quanto riguarda i disegni c'è ben poco da dire se non osservare e apprezzare pienamente le illustrazioni minuziosamente strabilianti di Barbara e i colori ammalianti di Anna. Il tratto della Canepa già apprezzato in opere come Sky Doll è facilmente riconoscibile anche in quest'opera, anche se a differenza dei precedenti lavori abbandona leggermente l'iconografia influenzata dall'oriente per un tratto più occidentale e maturo, dati anche i contenuti trattati. I colori particolarmente cupi e lugubri spaziano dal nero, il graffite, il bianco candido e il verde veronese per i paesaggi e gli abiti, mentre abbiamo colori leggermente più caldi come il rosso amaranto per le iridi e le ombreggiature degli occhi di Elisabeth.

Complessivamente è un'opera sicuramente consigliata, elegante e raffinata, ricca di mistero che in futuro potrebbe riservare interessanti colpi di scena.

6 commenti:

  1. bene, direi che il mio ritorno a blogger non poteva avvenire in modo migliore se non lasciando un commento qui.
    tu lo sai, io adoro la canepa, adoro anna merli e adoro end. e bao publishing.
    e sono d'accordissimo sul fatto - riassumendo ma proprio tanto - che end sia una figata.

    ma in realtà era una scusa per lasciarti un saluto e darti il benvenuto su blogger. anche se, ti prego, fai qualcosa per quello sfondo X°D

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    Risposte
    1. Conosco bene il tuo amore per Barbara e Anna e per il nostro editore italiano dalle grandi testate ;) e non posso fare a meno di provare un grande senso di solidarietà con te.
      END si prospetta un'opera veramente interessante e sono super curioso di vedere come si svilupperanno le vicende nei prossimi numeri :)
      Grazie mille per il benvenuto Claudia! è stata una scelta su cui ho riflettuto molto ma alla fine sono contento di essermi trasferito, ha portato un sacco di vantaggi :)
      Ma come?! non ti piace il mio sfondo? va bene che è un'illustrazione già esistente nella galleria di Blogger ma pensavo che fosse l'abbinamento perfetto o.O
      Facciamo che finché non trovo niente di meglio rimane questo, ok? comunque se tu hai qualche proposta l'accetto volentieri, eh? ;)

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    2. eh... ma sai quando uscirà il prossimo volume? a me questi tempi biblici tipo sky doll fanno sclerare! @_@

      eh, cercherò qualche sfondo carino da propinarti, giuro! XD

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    3. No, purtroppo non penso si sappia ancora la data di uscita del secondo volume. Sulla sua pagina ufficiale di Facebook Barbara pubblica ogni tanto qualche disegno preparatorio estrapolato dalla studio del secondo capitolo ma non mi sembra che sia ancora sbilanciata dando degli indizi sulla pubblicazione. Secondo me dobbiamo attendere ancora un po', dall'uscita del primo numero sono passati "solo" due anni. Speriamo solo di non dover attendere troppo.

      Allora attendo qualche tua proposta per lo sfondo ;)

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  2. Avevo adocchiato il volume in libreria, e ci avevo fatto un pensierino... Trattandosi di una trilogia, pensavo di recuperarlo tutto insieme, ma forse mi farò tentare e intanto prenderò questo primo volume. Grazie per la bella recensione!

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    Risposte
    1. Prego Hana e grazie a te per averla apprezzata :)
      Se ti ha incuriosito secondo me ti conviene recuperare quando ne hai l'occasione questo primo numero. L'uscita del primo capitolo è stata a lungo agognata e si è realizzata solo nel 2012 e purtroppo non sappiamo con che cadenza le autrici pubblicheranno i seguiti. Ti basti sapere che ormai sono passati già due anni dalla pubblicazione di questo, quindi se hai ancora intenzione di recuperare tutto a serie conclusa potresti dover attendere a lungo.

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